Racconti – In Farmacia

Mi ha ispirato questo testo teatrale una scena accaduta di fronte ai miei occhi. La farmacista era molto ispirata, la vecchietta via via più terrorizzata. Se poi, una volta a casa, sia stata meglio, non lo so.

FARMACISTA- Buongiorno signora Angelina.
MALATA- Buongiorno dottoressa.
FARMACISTA- Come andiamo oggi?
MALATA- Eh, i soliti dolori. Sono arrivate le mie medicine?
FARMACISTA- Sì, certo. Ne ha bisogno di nuove?
MALATA- No, le solite ricette.
FARMACISTA- Se mi posso permettere un consiglio, le ho sostituito due vecchi medicinali con questi sei nuovi prodotti appena usciti sul mercato. Sono più pillole da prendere e costano di più, ma mi creda, non c’è paragone.
MALATA- Va bene, mi fido ciecamente di lei.
FARMACISTA- Problemi anche con gli occhi quindi?
MALATA- Eh, non scherziamo. Però certo… non sono più il falco di una volta.
FARMACISTA- Guardi: provi questo nuovo prodotto, fa miracoli. Sembra uno spazzolino da denti, ma invece lo si sfrega sulla pupilla. Stimola i muscoli oculari e tiene lontana la cataratta.
MALATA- (sorpresa) Lo devo sfregare sugli occhi?
FARMACISTA- Esattamente. Se vuole il massimo dell’azione prenda anche questo colluttorio per la cornea. Dieci gocce per occhio prima dello sfregamento.
MALATA- (dubbiosa) Cioè, vuole dire che prima devo mettere il collirio e poi sfregare con questo spazzolone da occhi?
FARMACISTA- Sì, proprio così. Almeno tre volte al giorno.
MALATA- Quante volte?
FARMACISTA- (sottovoce) Almeno tre volte al giorno.
MALATA- Come?
FARMACISTA- (più sottovoce) Almeno tre volte al giorno.
MALATA- Tre?
MALATA- (urlando) Tre, tre! E’ sicura di sentirci bene?
MALATA- Cosa vuole, a questa età…
FARMACISTA- (Bisbigliando nelle orecchie) Prenda questi tamponi per i timpani. Sono trattati con un olio essenziale omeorigenerante. I suoi bastoncini auricolari trillerano insieme alle cellule cigliate.
(urlando) Tornerà a sentire gli usignoli cantare in giardino.
MALATA- Eh, io che esco di casa così poco.
FARMACISTA- Non deve avere paura di ammalarsi. Bisogna prevenire, non curare!
MALATA- Eh. Ma con tutte le medicine che prendo già.
FARMACISTA- (con enfasi crescente) Vede, con l’età che avanza, bisogna prendersi cura del proprio corpo come di una vecchia automobile che arrugginisce. Alla sua età i suoi follicoli sono ostruiti. I suoi globuli bianchi stanno ingiallendo, quelli rossi sono ridotti ad un ammasso di salvagente sgonfi, che vanno alla deriva nelle vene!
MALATA- (terrorizzata) Cosa devo fare?
FARMACISTA- Non si preoccupi. Prenda questo flacone alla calendula selvatica. Lo abbini a queste gocce di cardo essiccato e queste altre con l’essenza di sterco di talpa.
(ispirata) I suoi follicoli si apriranno, la linfa vitale scorrerà di nuovo nel suo sangue, i suoi globuli saranno come i cavalieri di Gengis Khan che galoppano attraverso la steppa. Si sentirà forte come una sequoia.
MALATA- A me basterebbe potere prendere nuovamente in braccio i miei nipotini.
FARMACISTA- Per la forza dei muscoli delle braccia, ci sono queste nuove pastiglie all’olio essenziale di cactus. Ne prenda otto al giorno e le combini con queste gocce di tintura madre di guaranà. Potrà lanciare i nipotini in aria e riprenderli al volo!
MALATA- Sarebbe bello, ma vengono a breve per le vacanze di pasqua, proprio quando la primavera mi indebolisce ulteriormente.
FARMACISTA- Sarà per via dell’allergia. Si spruzzi in gola questo aerosol di cera d’ape. E prenda anche questi spilloni agopungenti. Non hanno effetti collaterali. Quando è sul divano a guardare la TV, o mentre cucina, o mentre stira, se ne conficchi una decina, dove vuole lei. Ma mi raccomando, li tolga prima di andare a dormire.
MALATA- E se mi dimentico di toglierli?
FARMACISTA- Le do anche questo integratore di sali per la memoria. Le servirà anche per aumentare il ferro.
MALATA- Ma così arrugginirò come la vecchia automobile!
FARMACISTA- Ah ah, che mattacchiona. Ferro e magnesio sono dei veri toccasana. Così come tutti i metalli pesanti che ci sono qui dentro.
MALATA- Forse mi aiuteranno anche a ricordare tutte le medicine che devo prendere. Ma non è che con tutta questa roba poi non chiuderò più occhio la notte?
FARMACISTA- No, se completa il trattamento con queste gocce. Dieci di quelle rosse la mattina e venti di quelle blu la sera. Non di più eh, altrimenti potrebbe manifestare rilassamento o euforia eccessivi.
MALATA- Ok, ok. Basta così. Quanto viene tutto?
FARMACISTA- Seicentocinquatatre euro e 12 centesimi.
MALATA- Cento… duecento… trecento… quattrocento… cinquecento… seicento… cinquanta… tre… mi mancano i 12 centesimi.
FARMACISTA- Frughi bene nelle tasche.
MALATA- Vediamo… ecco… ho trovato dieci centesimi. Me ne mancano due.
FARMACISTA- Non si preoccupi signora Angelina, le faccio lo sconto. Riesce a prendere tutto?
MALATA- (Uscendo con fatica dalla farmacia) Mi sa che non riuscirò a salire le scale con tutte queste buste piene di medicine!
FARMACISTA- Prenda una pastiglia di cactus prima di salire. E… buona giornata!