Viaggio in Groenlandia

libro racconti dal grande nord copertina miniatura

Il diario del viaggio in Groenlandia è uno dei capitoli del mio libro “RACCONTI DAL GRANDE NORD, viaggio alle alte latitudini


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Racconto di viaggio – Tra gli iceberg della Groenlandia

Intorno all’aeroporto di Narsarsuak ci sono quattro casette. Lì finisce Narsarsuak. In Groenlandia bastano sette persone perché si battezzi un nuovo centro urbano marcato con il cerchietto rosso sulla cartina. Arrivo proprio a ridosso del solstizio d’estate, dove il sole splende quasi per ventiquattro ore.  Mi accoglie un cielo plumbeo di nuvole nere che lasciano appena intravedere il fiordo. Il vento mi sferza il viso. In questa atmosfera gli iceberg assumono un tono più minaccioso, la nebbiolina gli conferisce un’aria misteriosa, drammatica, mentre il mare si scurisce nascondendo i suoi abissi. Vicino agli iceberg l’acqua diventa blu o verde, riflettendo il ghiaccio.  Stando lì ad ascoltare forse si può captare una voce dei mille spiriti di queste terre nordiche, di qualche troll solitario.
In mezzo al mare tra i ghiacci del pack vive un mostro, Sarqiserasak, che rema sempre in un mezzo kayak. Se incontra un cacciatore, cerca con tutti i mezzi in suo potere di capovolgerlo e farlo annegare, e d’impadronirsi della sua preda.
Ha una moglie che è molto più pericolosa. Vive in montagna e sulle sue mani e piedi ha artigli taglienti come coltelli, talmente forti da permettergli di scavare direttamente la sua strada attraverso le rocce.

Dopo un trekking da un fiordo all’altro, mi affacciato in una baia ancora piena d’iceberg, che i venti scatenati dalla dea non devono ancora avere sciolto e trascinato in mare aperto. Gli iceberg sono vivi. Si muovono, si scontrano, si spezzano. L’acqua si scioglie e scorre al loro interno con gorgoglii intermittenti. Mi fermo ad ascoltare tutti questi rumori imprevedibili, a volte sommessi, a volte cupi, a volte scoppiettanti, a volte fragorosi. Suona come una sinfonia.

Il fiordo di Qaleraliq finisce contro la calotta polare. Ogni tanto una torre di ghiaccio crolla in mare. Nella notte si sente qualche boato e la mattina, in spiaggia, tanti piccoli iceberg sono spiaggiati a riva. Alcuni sono trasparenti, altri bianchi, oppure blu, a seconda di quanto il ghiaccio è compresso e di come la luce viene diffusa o meno nel loro interno. Quei cristalli congelati che ho davanti possono contenere acqua più vecchia della storia dell’uomo sulla terra. Ne scalpelliamo uno per fare un drink dal sapore preistorico.
Tra questa parata di pezzi d’iceberg passeggia una mandria di caribù. Le file di ombrelloni da sole qui devono aspettare tempi migliori.

L’ambiente in Groenlandia è spesso molto simile a quello della montagna d’alta quota in Europa, ma se ti giri c’è subito il mare. Faccio fatica ad abituarmi al contrasto, e rimango spesso incantato nell’osservare l’orizzonte bianchissimo a quasi 180 gradi, con un cielo dipinto con due mani di blu.

Organizzazione del viaggio in Groenlandia

Si può fare un viaggio fai da te in Groenlandia? Certo. In particolare a Ilulissat, nella famosa Disko Bay, dove agenzie turistiche organizzano escursioni a vedere gli iceberg, anche al tramonto, che d’estate è a mezzanotte. Si può anche risalire in nave lungo la costa ovest, e arrivare a Ilulissat navigando da Nuuk. Nelle zone più remote, spostarsi da posto all’altro vuole dire avere un passaggio in barca (cosa non facile), o aspettare il collegamento pubblico, cioè un elicottero che fa qualche volo alla settimana.

I costi sono molto elevati, per tutto, cibo, pernottamento e trasporti.

Alcune agenzie più avventurose e meno “turistiche”  di altro organizzano viaggi con trekking e/o kayak, dormendo in tenda. È stata la mia scelta. Abbiamo passeggiato in fiordi incontaminati, tracciando il nostro percorso con un GPS che ci permetteva di tornare indietro e ritrovare i passaggi tra le rocce percorsi all’andata. Con un nostro gommone, abbiamo navigato intorno agli iceberg, poi fatto trekking, sulla calotta polare, verso villaggi dimenticati dalla civiltà, o in baie piene di iceberg.

In un fiordo lungo la costa occidentale della Groenlandia, è stato aperto anche l’arctic circle trail, un trekking di circa 10 giorni con bivacchi per qui e là per dormire. Da mettere nella lista dei viaggi a piedi.

Libro: Racconti dal Grande Nord, viaggio alle alte latitudini

Un capito del mio libro sui miei viaggi nel grande nord, edito da Polaris, contiene il diario di viaggio della mia avventura in Groenlandia.

Groenlandia fai da te: è possibile?

Si può viaggiare in Groenlandia in modo del tutto autonomo? Dipende. Se ci si accontenta della zona più turistica, soggiornando in un hotel e facendo le escursioni organizzate, come a Ilulissat, sì. I costi saranno alti per via dell’hotel e delle varie cose che si vogliono visitare.

Se si vuole asplorare la pate più remota della Groenlandia zaino in spalla, il grosso problema sono i trasporti, rari e costosi. Si può fare, ma serve molto tempo e un po’ di soldi.

Se si ama l’avventura estrema, è sempre possibile partire con zaino, tenda e cibo, e fare del trekking in vallate dove non va nessuno.

Viaggiare con un’agenzia è un’ottima alternativa se si trova chi fa un viaggio organizzato bene. È fondamentale che il programma sia valido, le guide preparate, il materiale adeguato.


Groenlandia: Quando andare?

La Groenlandia si trova a cavallo del circolo polare, il che significa che più a nord del circolo in inverno c’è la notte polare, a sud il sole sorge sempre, anche se per poco in inverno. Nella stagione calda è possibile visitare un po’ tutto del Paese. Le giornate sono lunghissime (eterne oltre il circolo polare) e la luce sempre bassa molto adatta alla fotografia.

In inverno in genere si va per l’aurora boreale (cosa che io sconsiglio se quello è l’unico motivo del viaggio) o per le escursioni con i cani da slitta o in motoslitta. In tal caso, valuterei bene se l’avventura proposta è valida o se è solo un giro turistico (spesso molto costoso).



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