Tanzania in tenda

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Io non ho dubbi: in un viaggio nella savana voglio essere a contatto con la natura. Di un lodge con servizi all’occidentale non ne voglio nemmeno sentire parlare. Certo, la tentazione di un letto comodo, una doccia, un pasto come si deve, potrebbe essere alta. Ma quando mi ricapita di stare dieci giorni in mezzo a elefanti, zebre, bufali, gazzelle e leoni? Quando mi ricapita di essere abbracciato da una natura così forte e viva?

Tanzania Ngorongoro viaggio

Il safari va fatto con una tenda. La scomodità passa in secondo piano. La poesia di un riparo in mezzo alla natura, senza sovrastrutture, senza cancelli né recinzioni, fa passare sopra al bagno scomodo e maleodorante, alla zona dove mangi che finita la cena viene assalita dai topi che ti mettono in fuga, alla polvere di una giornata di viaggio che non riesci a scrollarti di dosso.

Savana acacia serengeti tanzania

Gli animali non attaccano le tende. Non è mai successo. Ci gironzolano in giro a volte la notte. Se stai attendo puoi sentire i passi, se sei (s)fortunato puoi sentirne uno che si struscia contro la tua tenda. Ma intanto sei lì. Senti il vento che sibila e scuote il telo, senti il respiro della savana. La mattina abbassi la cerniera e ti si apre davanti il parco del Serengeti, il sogno che avevi visto nei documentari e che ora è lì davanti ai tuoi occhi. Vuoi metterlo in confronto ad una colazione asettica nella hall di un lodge internazionale?

Sarebbe come andare in montagna in mezzo alla neve in una gabbia di vetro con dentro 25 gradi, osservando la nevicata in maniche corte e bevendo una granita.

Non sono un amante dei viaggi in tenda, ma in certe occasioni non c’è niente di meglio. Una di queste è proprio il safari nella savana.

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–> Foto e racconto del viaggio in Tanzania

 

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